Le cose accadono,
ci sono, sono presenti nel mondo. Cose. Qualsiasi cosa. Ad alcune di queste però non riusciamo a dare una spiegazione, non riusciamo a farci una ragione del significato della loro esistenza, perché queste sono cose che nessuno sa.
Perché
bisogna perdonare un padre che lascia la famiglia? Cioè, non è che
bisogna, piuttosto, la
domanda è: è possibile?
Nonna Teresa dice di sì. Lei ce lo descrive il perdono, ce lo
insegna proprio il perdono, è una testimonianza vivente del fatto
che il perdono esiste e rende felici anche dopo ogni sofferenza.
Io
credo che queste cose che nessuno sa
servano proprio a far chiedere alla gente se davvero servano a
qualcosa o no. Alla fine, questa è la nota comune a tutti gli
uomini, come a tutti i personaggi del libro. La domanda di sapere
tutte queste cose, cioè che
abbiano un senso, e questa domanda è indissolubilmente fusa con la
voglia e la capacità, esplicita o implicita che sia, di amare.
Perché
volenti o nolenti cari lettori miei, tutti su questa terra, ogni
singolo essere umano, e non, hanno come desiderio proprio quello di amare ed essere amati.
Un
amore ricordato, perduto, recuperato, vissuto. Un amore come quello di Nonna
Teresa, non diverso da quello di Margherita, o Giulio, Eleonora, Andrea, Marta, Il
Professore, Stella e persino di un padre che in tutti i suoi sbagli
trova l'umiltà di tornare indietro.